Dal magico incontro del presente col passato, del classico col moderno, della cultura con l’attualità dei giorni nostri, è nata questa corrente artistica il cui iniziatore, Massimo Botti, ma è meglio definirlo il padre, ha chiamato: Iper-Irrealismo.
È un genere che vede fantasia, arte e professionalità fondersi tra loro, creando opere accurate, precise, degne del miglior realismo, al servizio di una realtà impossibile e irreale …
… come quando la Pietà di Michelangelo tiene amorevolmente tra le braccia un’icona dei tempi moderni come l’Uomo Ragno.
… come quando, immerso in una fantasia mitologica, Botti trasforma il viso del Capolavoro di Antonio Canova in quello dell’uomo Ragno.
… come quando, Damosseno, di Antonio Canova, assume le vesti di Uomo Ragno.
… come quando Botti ci mostra una fase della trasformazione del Capolavoro di Antonio Canova, in Uomo Ragno.
… come quando Botti ci mostra Batman a cena con la Gioconda, della quale non ha fatto una copia, ma ha voluto comunque mostrarcela con quell’espressione sorridente che ha fatto discutere migliaia di studiosi, sedefinirla: ironica, o sprezzante, o felice, o forzatamente felice.
… come quando Botti fa indossare il costume di Capitan America al David di Michelangelo.
… come quando vediamo, avvinti in un abbraccio fraterno, il Davide di Michelangelo e la Statua della Libertà.
… come quando il Davide di Michelangelo si abbandona sulle spalle della Statua della Libertà, quasi a cercare in lei un sostegno.
… come quando il Davide di Michelangelo porge le labbra alla Statua della Libertà per un casto bacio.
… come quando Joker, personaggio comparso nei fumetti statunitensi nel 1940 e raffigurato come criminale psicopatico, sembra emergere in ciascuno di noi.
… come quando Joker appare come statua, nella quale spicca il contrasto tra il bianco e nero del corpo in marmo e il viso dai colori forti e angoscianti.
… come quando Batman, apparendo quasi della medesima altezza della costruzione, guarda, con aria di sfida, il Colosseo.
… come quando l’Uomo Ragno pare volare, mentre salta sulla parete più alta del Colosseo.
… come quando, di Paperino, sempre raffigurato dalla Disney come perdente, appare la statua che lo mostra nelle vesti di severo combattente romano.
… se Mr Biden non si fosse dimesso?
Da queste immagini e da altre che si ispireranno a chissà quali opere del passato in coppia con icone del presente, emerge una corrente artistica che, pur attuale e modernissima, non da soltanto spazio all’idea, ma anche a una indubbia perizia e a capacità, tecniche e creative, che rendono vane le parole di Leo Longanesi «Se dovete comprare un opera d’arte contemporanea: fatevela!».
– Enrico Borgatti
Massimo Botti, classe 1969, artista di solide origini umbre.
Nasce e tutt’ora vive nella sua Foligno e la sua ricerca sull’arte non si ferma mai, mai uguale a se stesso.
È partito con i ritratti, con i paesaggi, per approdare oggi ad una sorta di narrazione e rivisitazione della pittura nel corso del tempo.
Cercando una contaminazione tra i giganti dei secoli passati, solo per citarne qualcuno: Giotto, Raffaello, Michelangelo…, con la pop-art, in particolare con le tecniche care ad Andy Warhol.
– Guido Del Turco
Email: massimo@massimobotti.it
Email: luca@massimobotti.it
Numero di telefono: +39 347 612 2765
Numero di telefono: +39 333 853 9474
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